La presente ricerca ha come oggetto la progettazione delle grandi infrastrutture viarie, solitamente autostrade o superstrade, quali casi limite del controverso rapporto infrastruttura/paesaggio. Nel ripercorrere circa un secolo di realizzazioni e di teorie dal punto di vista del paesaggio, paesaggio inteso appunto nel suo significato più ampio e di sistema, e in tutti i suoi aspetti culturali, ecologici e percettivi, il fine è quello di individuare una metodologia, o più precisamente una filosofia progettuale di base, utile ad indirizzare le trasformazioni indotte in termini qualitativi: infrastruttura quindi non più in oggetto contrapposizione al paesaggio ma parte integrante di esso.
TITOLO IN CATALOGO Verifica disponibilitàJane Austen è un'attenta osservatrice del mondo che la circonda. Scrivendo solo di ciò che conosce, non inventando nulla ma soltanto immaginando, fornisce difatti interessanti punti di vista su determinati aspetti della società a cui appartiene: se i personaggi appaiono come persone vere e concrete, la sua scrittura senza cadere nella mera descrizione, fornisce la percezione dei luoghi e degli ambienti in cui vivono. I sei romanzi dell'autrice ci aiutano pertanto a comprendere l'evoluzione dell'architettura del giardino inglese del suo periodo, in una cultura preindustriale sospesa tra le tradizioni dell'aristocrazia nobiliare e la moda del pittoresco promossa in particolare dalle famiglie benestanti di impostazione borghese o militare. Non si tratta solo di una scelta di taste, o tra formale e informale, tra mantenere o distruggere un viale di alberi vetusti, preferire una vista ad un'altra. Le sue eroine sbagliano, scambiano opinioni, riflettono, cambiano idea, si innamorano, ma soprattutto crescono nella loro ricerca quotidiana di sé tra il rinfrescante wilderness e il soleggiato shrubbery.
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